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Castrogiovanni, agosto 1780. Il giovane parroco don Pasquale Di Mattia viene portato via a viva forza dalla pieve di San Giorgio dai militi dell'Inquisizione. L'arresto avviene sotto gli occhi attoniti dei parrocchiani che non sanno spiegarsi il motivo. Neanche don Pasquale ha idea di quali imputazioni pendano sul suo capo, ma nella certezza della propria innocenza sente viva dentro di sè l'immanente forza di Dio. Una intensità che lo mantiene ostinatamente in vita nonostante le torture che i carcerieri di palazzo Steri a Palermo gli infliggono senza pietà. Il sacerdote è finito suo malgrado in un vortice di giochi di potere immensamente più grande di lui. Un turbine che coinvolge i nobili, il clero e la Santa Inquisizione di Sicilia; che travolge coloro che sono percepiti come un ostacolo ai loro scopi. Perfino un umile, ignaro uomo di Dio. Dalla vera storia di don Pasquale Mattias, un racconto che strizza l'occhio alla leggenda ma che affonda le radici in una delle pagine più crudeli della (non) religiosità siciliana.